Da New York il nuovo album di Martin Wind “White Noise” con due grandi icone della musica europea: Philip Catherine e Ack van Rooyen

8' di lettura 05/12/2020 - 11° disco del contrabbassista e compositore tedesco, da 25 anni sulla scena newyorkese. Edito dalla Laika Records, “White Noise” è inciso insieme a due grandi icone del jazz europeo: Philip Catherine, considerato il chitarrista più autorevole d'Europa dopo John McLaughlin, ed il raffinato flicornista e trombettista Ack van Rooyen.

Contrabbassista e compositore tedesco (di Flensburg), Martin Wind vive e lavora a New York da 25 anni, collaborando con molti artisti tra cui Pat Metheny, Sting, John Scofield, Toots Thielemans, Michael e Randy Brecker, Phil Woods, Hank Jones, Michel Legrand, Clark Terry, Slide Hampton, Vanguard Jazz Orchestra. Prima del nuovo disco “White Noise” (2020), ha realizzato 10 album come leader e co-leader: “Gone with the Wind” (1993), “Tender Waves” (1996), “Dreiklang”(1997), “Family” (1999), “The Soccerball” (2002), “Salt & Pepper” (2007), “Get it?”(2009), “Theresia” (2010) and “MWQuartet - Live at JazzBaltica” (DVD). Nel 2014 ha pubblicato “Turn out the Stars - music written or inspired by Bill Evans” con la sua etichetta “What if Music”: un album che Paquito D’Rivera ha definito “disgustosamente bello”, inciso con il suo Quartetto completato da Scott Robinson (tenor sax), Bill Cunliffe (piano) e Joe La Barbera (drums), e insieme all’Orchestra Filarmonica Marchigiana.

Ha ricevuto le “four stars” su Downbeat Magazine per il suo penultimo lavoro discografico “Light Blue” (2018) inciso con Anat Cohen, Ingrid Jensen, Maucha Adnet e Duduka DaFonseca. In ambito classico, ha collaborato con il violoncellista e direttore d’orchestra Mstislav Rostopowitch, il violinista Guidon Kremer e i Christoph Eschenbach, Lalo Schifrin and Valery Gergiev. E’ docente alla Facoltà di Jazz della New York University Steinhardt e alla Hofstra University di Long Island. Ha scritto la colonna sonora per il film "Love is strange" con John Lithgow e Tony Molina e ha registrato le musiche per "True Grit" and "Intolerable Cruelty" dei Fratelli Cohen, e per tante altre opere cinematografiche tra cui "Mona Lisa Smiles", "The Gemini Man" e "The Adventures of Walter Mitty". Negli ultimi 5 anni ha accompagnato grandi star mondiali – tra cui James Taylor, Aretha Franklin e Reneé Fleming - sul palco del prestigioso Kennedy Center Honors Galà. In Italia ha suonato in molti festival nel trio della cantante e pianista Dena DeRose, con il pianista Bill Mays e nella band di Matt Wilson “Arts & Crafts” feat. Gary Versace e Ron Miles, e con i pianisti Benny Green e Rita Marcotulli, ed ha registrato due album con Massimo Morganti.

Insieme a Rita Marcotulli e Matt Wilson ha realizzato un pregiato disco in vinile “The Very Thought Of You - Remembering Dewey Redman” che ha presentato alla Casa del Jazz: una produzione dall’etichetta Go4 Records nata da una idea di Ancona Jazz. Nel 2000 è stato il primo musicista jazz a vincere il Cultural Award della sua regione d'origine, lo Schleswig-Holstein. Nel 1995 è stato finalista all'International Thelonious Monk Bass Competition di Washington, D.C. e nel 1996 ha vinto il primo Cognac Hennessy/Blue Note Jazz Search in Germania. Dopo il diploma al Conservatorio di Colonia, si è trasferito a New York completando il percorso di studio con un Master alla New York University - dove ora insegna - studiando con Mike Richmond, Jim McNeely e Kenny Werner.

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E’ uscito il 28 agosto con l’etichetta tedesca Laika Records “White Noise” il nuovo album del contrabbassista e compositore Martin Wind. Originario di Flensburg, in Germania, da quasi 25 anni Wind si è affermato nella scena jazz di New York, dove vive, collaborando con grandi artisti come Pat Metheny, Sting, John Scofield, Toots Thielemans, Michael e Randy Brecker, Phil Woods, Hank Jones, Michel Legrand, Clark Terry, Slide Hampton, Vanguard Jazz Orchestra. Attivo siamo come compositore che come strumentista, ha pubblicato a suo nome 11 dischi, è autore e interprete di colonne sonore di celebri film ed è docente alla Facoltà di Jazz della New York University Steinhardt e alla Hofstra University di Long Island. Il precedente lavoro “Light Blue” (inciso con Anat Cohen, Ingrid Jensen, Maucha Adnet e Duduka DaFonseca) ha ricevuto le “four stars” su Downbeat Magazine, e Paquito D’Rivera ha definito “disgustosamente bello” il suo disco del 2014 “Turn out the Stars - music written or inspired by Bill Evans” inciso con un quartetto completato da Scott Robinson, Bill Cunliffe e Joe La Barbera, e con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana.

“Per me sono tra i più grandi artisti melodici che il jazz abbia mai avuto. Entrambi fanno davvero cantare i loro strumenti, ed è ciò che voglio dimostrare con questo album, un’oasi sonora in cui si può godere la musica fino alla sua massima espressione”.

Martin Wind

Per la registrazione del suo nuovo lavoro “White Noise”, disponibile anche nei principali digital stores e su Spotify, Martin Wind ha fortemente voluto l’incontro con due icone del jazz europeo: Philip Catherine, considerato dai critici il chitarrista più autorevole d'Europa dopo John McLaughlin, e l'olandese Ack van Rooyen, il cui timbro caldo e morbido su flicorno e tromba è l’inconfondibile marchio di fabbrica. Il concept del nuovo album segue il noto principio del “less is more”: “Il silenzio è diventato sempre più un lusso, con “White Noise” ho voluto creare un polo acustico opposto. Una sorta di oasi sonora in cui il pubblico può rilassarsi e godere la musica fino alla sua massima espressione”. I tre musicisti sono legati da una profonda amicizia, oltre che da una lunga collaborazione. “Per me, Philip e Ack sono tra i più grandi artisti melodici che il jazz abbia mai avuto. Entrambi fanno davvero cantare i loro strumenti, ed è ciò che voglio dimostrare con questo album. A 17 anni, l’album "The Viking" di Philip insieme al bassista danese Niels-Henning Ørsted Pedersen è stata una rivelazione e mi ha influenzato per decenni.

Lavorare con lui mi è sembrata una vera e propria “ricongiunzione”, il suo sound per me risuona davvero familiare". Il legame tra Wind e van Rooyen ha invece avuto origine nella Bundesjazzorchester (BuJazzO), dove si incontrarono come studente e insegnante. “Ack è ancora incredibilmente concentrato e riflessivo. In studio ogni sua singola nota è stata assolutamente perfetta. Con questo album ho voluto ricordare al pubblico la sua incredibile abilità e mostrare tutta la sua "divinità”, accanto ad una grande umiltà, dedizione alla musica e ad un raffinato senso dell'umorismo!” La titletrack "White Noise" è stata scritta da Martin Wind per i suoi due compagni. Con raffinati effetti di riverbero e distorsione sulla sua Gibson vintage, Catherine riesce a dare a questa composizione un carattere fluttuante. Così commenta il grande chitarrista belga: “Il brano, così come l'intero album, trasmette messaggi musicali chiari: è onesto, trasparente e, grazie alla sua semplicità, molto efficace. Martin è la quintessenza del groove e dell’interplay.

Trasmette una costante sensazione di vicinanza, sia a livello ritmico che melodico." “White Noise” è stato registrato in Belgio, a Mechelen, in una splendida atmosfera come ricorda van Rooyen: “Gli studi non sono il mio posto preferito dove esprimermi al meglio, ma grazie ad un eccellente sound engineer e al feeling che si è creato con Martin e Philip, mi sono sentito davvero a mio agio. Loro sono musicisti che non devono dimostrare più nulla, ma continuano a suonare come se dovessero.” Oltre a standard come la meravigliosamente swing "Everything I Love" (Cole Porter) o "But Beautiful" (Jimmy van Heusen/Johnny Burke), nella tracklist del disco vi è la ballata di van Rooyen "Autumn Bugle", così come altre due composizioni di Martin Wind: “The Dream", dedicato al primo incontro con Pat Metheny nel 2003, dove hanno suonato per l’opening concert del festival "Jazz Baltica" di Kiel, e "A Genius and a Saint" dedicato al bassista Bob Bowen, amico e collega scomparso per un tragico incidente in bicicletta a New York City.

Brani dal contenuto biografico e molto personale, che hanno affascinato sia Catherine che Van Rooyen. In Italia Martin Wind è stato ospite di molti festival nel trio della cantante e pianista Dena DeRose, con il pianista Bill Mays, nella band di Matt Wilson “Arts & Crafts” feat. Gary Versace e Ron Miles e con i pianisti Benny Green e Rita Marcotulli, ed ha registrato due album con Massimo Morganti. Insieme a Rita Marcotulli e Matt Wilson ha inciso un pregiato disco in vinile “The Very Thought Of You - Remembering Dewey Redman” che ha presentato alla Casa del Jazz: una produzione dall’etichetta Go4 Records nata da una idea di Ancona Jazz. E’ attivo anche in ambito classico, collaborando con diversi artisti tra cui il violoncellista e direttore d’orchestra Mstislav Rostopowitch, il violinista Guidon Kremer e i Christoph Eschenbach, Lalo Schifrin and Valery Gergiev. Negli ultimi 5 anni ha accompagnato grandi star mondiali, tra cui James Taylor, Aretha Franklin e Reneé Fleming, sul palco del prestigioso Kennedy Center Honors Galà.

LINKS www.martinwind.com

Teaser: http://bit.ly/TeaserWhiteNoise

Spotify https://bit.ly/SpotifyWhiteNoise

Amazon https://bit.ly/AmazonWhiteNoise

iTunes https://bit.ly/iTunesWhiteNoise

Laika Records: www.laika-records.com






Questo è un articolo pubblicato il 05-12-2020 alle 10:51 sul giornale del 07 dicembre 2020 - 430 letture

In questo articolo si parla di musica, jazz, spettacoli, umbria, articolo, Danilo Bazzucchi

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